REFERENDUM: PER I CROATI IL MATRIMONIO E' SOLO TRA UOMO E DONNA

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COMUNICATO STAMPA 22-2013
I Giuristi per la Vita plaudono al felice esito del referendum svoltosi in Croazia su iniziativa del cartello di associazioni cattoliche denominato «Nel nome della famiglia». Grazie al risultato di tale consultazione popolare, infatti, la Costituzione croata da oggi definisce il matrimonio esclusivamente come una «unione tra uomo e donna».
A favore di tale definizione si è espresso il 66% degli elettori croati, segnando un importante precedente nell’Unione Europea, che ad oggi non ha registrato alcun referendum di questo tipo in altri Paesi membri. Grazie a questa modifica referendaria della Costituzione, la Croazia si colloca, insieme alla Lettonia, alla Lituania, alla Polonia, all’Ungheria e alla Bulgaria, tra i sei Paesi dell’Unione Europea che hanno già una definizione esclusivamente eterosessuale del matrimonio nelle rispettive Costituzioni
I Giuristi per la Vita, nell’auspicare che l’esito del referendum croato possa indicare una significativa inversione di tendenza nell’Europa dominata dal politically correct, denunciano le gravi parole del primo ministro Zoran Milanovic, contrario come tutta la maggioranza socialdemocratica al quesito referendario, che dopo aver definito «triste e inutile» la consultazione popolare, l’ha liquidata come una «mera manifestazione di omofobia». Milanovic ha così dimostrato, ancora volta, quale sia il rispetto che l’elitaria lobby omosessualista nutre per la volontà popolare, ed ha reso evidente quanto pericoloso sia il concetto indefinito di omofobia.
Un’ottima lezione per i senatori italiani che si stanno accingendo ad introdurre nell’ordinamento giuridico del nostro Paese un reato fondato proprio sul concetto non definito di omofobia e transfobia. Si è ancora in tempo per riflettere.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato

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