LA CHIESA HA IL DOVERE DI VEGLIARE CONTRO LA DITTATURA DEL "PENSIERO UNICO"


 

COMUNICATO STAMPA

Sua Santità Papa Francesco nel discorso alla Delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia, tenuto l’11 aprile 2014, ha espresso questo giudizio durissimo: «Occorre sostenere il diritto dei genitori all’educazione dei propri figli e rifiutare ogni tipo di sperimentazione educativa sui bambini e giovani, usati come cavie da laboratorio, in scuole che somigliano sempre di più a campi di rieducazione e che ricordano gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del secolo XX, oggi sostitute dalla dittatura del “pensiero unico”».

Se è vero che anche oggi quella che il Pontefice definisce la “dittatura del pensiero unico” tenta di impedire che si sappia cosa accade negli attuali “campi di rieducazione” (come avveniva con i lager, i gulag e i laogai), è altrettanto vero che una Chiesa fedele al mandato ricevuto da Cristo e attenta all’esortazione del Suo Vicario, non può farsi intimidire.

I genitori hanno diritto di sapere come lo Stato provvedere all’educazione dei propri figli, e la Chiesa non può nascondersi di fronte alla grave situazione denunciata dal Papa, ma anzi ha il dovere di compiere la propria missione portando la luce della Verità anche là dove il potere pretende di mantenere angoli bui e zone d’ombra.

La Storia ha insegnato che cedere dinanzi al volto intollerante di ogni dittatura – come quella che stiamo vivendo, magistralmente chiamata dal Santo Padre “dittatura del pensiero unico” – non ha mai pagato e continua a non pagare. I recenti episodi di assalto al Duomo e ai locali della Curia milanese stanno lì a dimostrarlo.

IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)

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